Tommaso Lisi, Poesie da spedire 1955-2015 Sessant’anni di versi in otto cartoline Ancora una iniziativa “fuori sacco” del 4-volte-ventenne poeta Tommaso Lisi: dopo la poesia “scolpita” sulla pietra della casa natale, ecco una serie di cartoline postali che portano sul fronte una poesia scritta a mano e nel retro la stessa poesia stampata con scarni riferimenti bibliografici. Le cartoline postali, ormai in disuso, erano un tempo un mezzo di comunicazione molto diffuso: più economico nell’affrancatura della lettera ma meno riservato nei contenuti che tutti potevano leggere: una vera alternativa alla cartolina illustrata che consentiva solo l’invio di scarni o al massimo allusivi saluti. Le cartoline postali sono state riscoperte dal filosofo francese Jacques Derrida, secondo il quale “la posta è il luogo di tutti i transfert e le corrispondenze”, che ne ha spedite tante fino al 1979, a destinatari “indeterminati” e ora raccolte in un volume pubblicato da Mimesis. Ancora una lezione di modernità da parte di Tommaso Lisi, uno dei poeti più “classici” del nostro tempo. Lezione (e cartoline) ricevute! |