Profilo ‘politico’ del neo-sindaco

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Ritorno alle origini

Dopo gli esordi giovanili tra le file del MSI, Domenico Corte si scopre di sinistra e nel 1985 si candida nella lista COMUNE DEMOCRATICO e viene eletto consigliere di minoranza insieme a Gaetano Di Bello e Marcello Stavole.
Nel 1990 si ricandida insieme a Michele La Valle e Angelo Costanzo in una lista, sempre di COMUNE DEMOCRATICO, composta di soli 3 candidati per continuare le battaglie dell’opposizone costruttiva.
Con la trasformazione del PCI in PDS, si iscrive al partito e poi diventa segretario di sezione in contrapposizione al gruppo di Michele e Mario La Valle.
Nel 1995 rifiuta di candidarsi nella nuova lista ‘Libertà e Progresso’ capeggiata da Michele La Valle (che nel frattempo era uscito dal PDS) che considera perdente.
Con la elezione di Michele La Valle a sindaco viene proposto dal PDS come assessore nella nuova giunta che invece gli preferisce Marcello Stavole e lo ricompensa nominandolo Presidente della Commissione Biblioteca: incarico che lascia dopo appena un anno con una lettera di dimissioni durissima nei confronti dell’intera giunta.
Ciò non gli impedisce di ricandidarsi nel 1999 con la lista del sindaco uscente che comunque perde le elezioni. Dopo appena 2 anni Mimmo si dimette insieme ad Angelo Costanzo dal gruppo di minoranza in aperto dissenso con Michele La Valle. E’ di questo periodo la ‘tentazione’, assecondata e poi negata dal sindaco Gargano, di collaborare con la maggioranza, quasi prefigurando un ‘ulivo’ che a Coreno non si è mai realizzato.
La responsabilità per il mancato inserimento nella maggioranza è attribuita anche, se non soprattutto, al collega consigliere Angelo Costanzo, troppo impegnato a difendere la ’sua’ politica della legalità nel ruolo di presidente della Comunità montana di Esperia. Mimmo rompe clamorosamente anche con lui e forma un nuovo gruppo con personaggi fuoriusciti dalla maggioranza e altri giovani. Forte di questo drappello di ‘fedelissimi’ impone a Michele la sua candidatura a sindaco nelle elelezioni del 2004, da cui esce sconfitto dopo un’avventurosa e mal congegnata alleanza con i Ds di Angelo Costanzo. Da capogruppo di minoranza ingaggia una durissima battaglia personale contro il sindaco e contro la trasfomazione delle cave in frantoi, provocando anche nella sua parte politica dissensi e defezioni che lo indeboliscono fino a mettere in dubbio la sua candidatura a capolista. Candidatura che viene riconfermata solo all’ultimo momento e al prezzo della nascita di una terza lista.
Ed è proprio la presenza del raggruppamento “Nuovi Valori” a determinare la vittoria della lista “Per un paese nuovo” che per la prima volta a Coreno vince le elezioni senza ottenere la maggioranza assoluta dei voti.
Un fatto nuovo di cui il sindaco finora non ha saputo o voluto tenere conto.
Avrà fatto bene i suoi conti?

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