Un concerto perfetto (con due note stonate)

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Sollecitato da più parti a commentare il concerto della Viola in piazza a Coreno, non mi sottraggo al “dovere” e sottopongo all’attenzione (e spero al commento) di tutti alcune considerazioni.

  1. Non sono un esperto di musica (e di musica popolare in particolare).
  2. Ciò non mi ha impedito di apprezzare la buona musica che si è sentita in piazza: un concerto bellissimo, ben strutturato intorno al tema del viaggio e delle contaminazioni musicali, con stupende interpretazioni.
  3. Eccezionali le variazioni jazz di Alessandro D’Alessandro che, pur da poche note, ha saputo trarre infinite divagazioni.
  4. Emozionante il “fuori programma” di Giuseppe Parente che con la sua ballarella ha riportato tutto il concerto alle sue origini.
  5. Superba l’interpretazione vocale di Antonella Costanzo che ha dato intensità poetica a versi in realtà non eccelsi.
  6. Perfetta, infine, l’orchestrazione di Alessandro Parente che ha concepito e diretto il concerto secondo la sua personale visione della musica popolare.

Bravi! Bravi! Bravi!

E veniamo alle note stonate che stavolta sono ben 2.

  1. La presentazione di Alessandro Parente andava bene per domenica prossima, quando ci sarà la festa di “Per un paese nuovo”, alla manifestazione di una parte politica, cioè, e non a una manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale.
    Dire che con questa amministrazione “finalmente è arrivata la cultura a Coreno” significa non conoscere la storia (e la cultura – quella vera) di questo paese.
  2. La conclusione del sindaco non è stata inferiore in quanto a stecche: prima ha parlato di una piazza eccezionalmente  “educata” (rispetto a quando? E per merito di chi? Della musica o dell’amministrazione?), e poi ha ringraziato il “maestro” per averci “regalato” questo evento.
    A noi non risulta che si sia trattato di un regalo – ma di questo parleremo dopo, quando verranno pubblicate le determine di spesa.

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