La musica popolare è un “bene comune”: un valore da proteggere, da preservare, da difendere. Dalle mode, dall’incuria del tempo, dalla fine della memoria.
Ma anche dai cattivi interpreti, dai falsi divulgatori, dalla guerra tra bande.
E da chi la strumentalizza, la usa come fanfara per le sue sfilate, come sottofondo per le sue esibizioni, come trampolino di lancio per improbabili carriere politiche.
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